Pranzo Solidale

Pranzo Solidale

 

Festa patronale di Solidarietà
La parrocchia dell’Annunziata distribuirà pasti caldi ai bisognosi

SCANZANO JONICO – Perchè sia per tutti festa patronale,domenica prossima,il 26 Aprile alle ore 13 sul sagrato della chiesa Maria Santissima Annunziata,la parrocchia guidata da Don Antonio Polidoro, ha organizzato la distribuzione di un pasto caldo, a cui potranno partecipare tutti coloro che lo riterranno. Tra questi sicuramente i venditori ambulanti, cittadini italiani e non, e qualche bisognoso che potrà così consumare un pranzo degno del nome della festa. «Questa iniziativa -ha spiegato il parroco al Quotidiano- è nata per dare un segno di solidarietà verso questi nostri cari fratelli in un giorno caro alla comunità come la festa patronale. Il giorno della festa in cui noi cristiani viviamo la mensa eucaristica, vogliamo condividere con gli altri pur nel ispetto delle altre religioni, una mensa materiale,dando attenzione e accoglienza ai nostri fratelli che vivono due giorni di lavoro lontano da casa. Nello stesso tempo ci assicuriamo che il giorno della festa tutti abbiano il necessario. In questa iniziativa -ha aggiunto il sacerdote- sarò supportato dal gruppo Caritas, dal Comitato festa e da giovani volontari. Offriremo pasta al pomodoro per non urtare la sensibilità di altri popoli, affinchè possano fruirne tutti.Poi daremo della frutta e dei succhi di frutta e una varietà di dolci che le famiglie della parrocchia realizzeranno come segno di condivisione. Sempre domenica 26 alle ore 12 a conclusione della celebrazione eucaristica, ci sarà il lancio dei palloncini di vari colori da parte dei bambini.Essi vogliono essere un messaggio di gioia e di speranza. Ogni bambino del catechismo ha scritto un messaggio di fede,speranza e solidarietà che sarà allegato ai palloncini e in maniera simbolica rivolto al prossimo. Questa terra -ha concluso Don Antonio- non è solo una terra in cui avvengono episodi di cronaca,ma vuole essere soprattutto un luogo da cui partono invece messaggi positivi, e chi più dei bambini può darci la speranza per un futuro migliore?»
Pierantonio Lutrelli

SCANZANO JONICO- Quale festa più bella,nel suo pieno significato religioso, se non aiutare i bisognosi e lanciare messaggi alla comunità dei fedeli? E’ stato questo il motivo ispiratore della festa patronale”Madonna Santissima Annuzniata di Scanzano Jonico, tenutasi nello scorso fine settimana. Il parroco don Antonio Polidoro insieme ai fedeli e al gruppo Caritas della Parrocchia, ha organizzato la distribuzione di un pasto caldo a cui hanno partecipato, oltre trecento persone;molti immigrati tra cui venditori ambulanti, ma anche cittadini italiani che hanno ritenuto opportuno rifocillarsi alla mensa allestita per consentire a tutti di consumare un pranzo degno del nome della festa.«Avevamo previsto 400 pasti-ha detto don Antonio al quotidiano ma quest’ anno la presenza degli immigrati è stata inferiore, per via della diminuzione delle bancarelle.Sono comunque molto soddisfatto per la riuscita della festa, in cui abbiamo voluto lanciare dei messaggi importanti attraverso due iniziative: la mensa offerta ai bisognosi, che ha voluto rilanciare il tema dell’ accoglienza e della solidarietà agli immigrati e il lancio dei palloncini, con un messaggio allegato da parte dei bambini, per voler dimostrare che la nostra comunità e la nostra terra può mandare messaggi positivi, di speranza, di bene e di bello». Nel fare il saluto, all’arcivescovo di Matera, Monsignor Salvatore Ligorio, il parroco della chiesa Maria santissima Annunziata, ha esortato, parafrasando il Vangelo, i fedeli a «non avere paura di lupi, che vogliono attaccare il gregge di questo territorio attraverso il mercato degli stupefacenti, la pressione sugli appalti e atti di intimidazione all’ imprenditoria agricola». Don Antonio ha, inoltre, esortato la comunità, sempre citando il Vangelo, ad «Andare verso le cosidette pecorelle ferite, i poveri, i sofferenti e gli immigrati».Questo il significato pieno della festa, al di là di bancarelle, luminarie e giostrine.
Pierantonio Lutrelli

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