È don Antonio Giuseppe Caiazzo, del clero dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, il nuovo vescovo, scelto da Papa Francesco, per l’arcidioce
si di Matera – Irsina, successore di monsignor Ligorio nel frattempo diventato arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Nato a Isola di
Capo Rizzuto, nel crotonese, il 4 aprile 1956, ordinato Presbitero il 10 ottobre del 1981, dal 1985 è stato parroco della parrocchia di San Paolo a Crotone. Da febbraio 1983 è stato animatore del
Seminario Arcivescovile di Crotone con servizio pastorale in varie parrocchie tra le quali la nascente parrocchia di S. Paolo Apostolo; Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano per oltre 20 anni, ha ricoperto vari incarichi a livello diocesano ed è stato padre spirituale di vari movimenti ecclesiali; dal 2005 al 2008 è stato Rettore del Seminario Minore Diocesano. E’ stato docente in Sacra Liturgia, Teologia del laicato, Teologia morale presso l’Istituto di Scienze religiose di Crotone e docente di Sacra Liturgia ed evangelizzazione e ministeri della Parola presso l’Istituto Teologico calabro S. Pio X di Catanzaro. E quest’oggi, nella basilica cattedrale, il vescovo di Crotone, monsignor Graziani, ha letto la bolla papale con la quale Papa Francesco ha nominato don Antonio Giuseppe Caiazzo, per i crotonesi don Pino, vescovo di Matera. il Santo Padre, dice nel suo messaggio rivolto alla comunità materana monsignor Caiazzo, mi ha chiesto di venire in mezzo a voi come Vescovo. A lui va la mia gratitudine per aver indicato me. Se questo lo Spirito di Dio gli ha suggerito, dice ancora, non posso che fare mie le parole della Vergine santa, Maria, venerata e amata nella nostra Arcidiocesi, come Madonna della Bruna: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E poi il saluto con le parole di S. Paolo, a lui tanto caro: “Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo”. Una figura importante per l’intera comunità crotonese, punto di riferimento per molti, come si apprende da varie testate locali, si è battuto al fianco delle associazioni per provare a porre fine alle numerose morti di tumore. La comunità crotonese lo ringrazia per aver vissuto il sacerdozio con cuore aperto, disponibile, condividente e offerente.
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