Riaperta al culto a Scanzano la Cappella del palazzo baronale
Il 13 luglio a Scanzano, dopo 51 anni,è stata riaperta al culto la prima chiesa parrocchiale della comunità, la sede delle radici della nostra fede. La sua costruzione risale al 1400/1500 circa quando, nell’allora centro agricolo, sorse un monastero dei monaci basiliani a cui furono donati beni e territori; attorno ad esso furono costruite molte case coloniche tanto da rendere necessaria la presenza di una parrocchia facente parte, intorno al 1520, alla Diocesi di Anglona – Tursi per obbedienza del suo arciprete e del suo cantore. La chiesa all’inizio fu denominata “chiesa della santissima Genitrice”; successivamente venne annessa al palazzo baronale e, per la presenza della statua di Maria SS. Annunziata con l’angelo, venne a Lei dedicata e denominata, volgarmente, la “Madonna di Scanzano”; a Lei vennero dedicati festeggiamenti il 25 marzo e il 2 maggio per via di un miracolo avvenuto in quella data. Con l’avvento della Riforma Fondiaria, il latifondo venne suddiviso e assegnato a singole famiglie provenienti da diversi paesi della Regione, e il palazzo baronale con la chiesetta divennero di proprietà privata; per la popolazione, cresciuta notevolmente, si rese necessaria l’edificazione di una nuova chiesa, più grande e più rispondente alle necessità della comunità: l’attuale Maria SS. Annunziata. La piccola chiesa venne, quindi, chiusa al culto nel 1963 e, in seguito, venne depredata dai suoi proprietari dell’altare, del tabernacolo e di tutto ciò che conteneva. Venne, poi, acquisita dall’amministrazione comunale che, dopo la sconsacrazione non avvenuta con atto ufficiale, ne fece un suo bene adibendola ad aula magna. Oggi, il sindaco, con l’impegno dei suoi collaboratori e soprattutto con la solerzia e la caparbietà del parroco don Antonio Polidoro, l’ha ceduta in comodato d’uso alla parrocchia rendendone possibile la totale ristrutturazione con i luoghi liturgici e, quindi, la riapertura al culto. Per i parrocchiani è stato un evento importante riportare alla luce quella che è stata l’origine e il fulcro della prima comunità e,per le nuove generazioni, un riportare a quelle origini la fede, interpellandoci su quanto di essa abbiamo conservato e su quanto abbiamo perduto. Molte delle persone che hanno frequentato questa chiesa e che ne hanno fatto la loro identità cristiana, ora non ci sono più, ma con la sua riapertura sono ritornate vive nella nostra memoria perchè quanto ci hanno raccontato della loro quotidianità intorno a questa mensa, ora rivive. Dopo la riapertura, nella chiesetta, ora chiamata “Cappella del palazzo baronale”, vengono celebrate le S. Messe nei giorni feriali ed alcuni matrimoni. La celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo Mons. Ligorio, è stata vissuta con molta partecipazione e il rito della consacrazione dell’altare ha commosso tutti, consapevoli di essere, quel giorno, testimoni di un evento storico che lascerà un segno indelebile nella nostra memoria e nella nostra vita di fede. Cito testualmente quanto don Antonio ha espresso nel suo saluto iniziale: “Il dono della fede può anche andare perduto, questa sera siamo invitati a saper difendere la pietra della nostra fede, a custodirla, a vestirla, e non parlo della pietra dell’altare – pure preziosissima – ma del nostro cuore, del cuore di Scanzano, del cuore cristiano di Scanzano”.
Annarita Ferrara
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